L’utopia di un amore?

Sono come mare:

onda dopo onda

t’assalto senza sosta

perché sei la mia spiaggia.

Muraglia orizzontale

forma la tua sabbia:

spazia lì la vista

ma spazio non ce n’è, per la conquista.

Forse non c’è più, la chiave nella toppa

forse è poca l’acqua, e quella sabbia, troppa

forse, anzi, ne son certo

temi che un tuo sì, generi l’inferno

ma ora sono pugni

che bussano testardi al tuo portone

ora, tenere carezze

tentano di sciogliere la sponda:

non mi fermo mai

lieve o impetuosa, all’onda, segue l’onda!

 

Eppure lo sai bene:

un giorno la vecchiaia

il moto muterà nella bonaccia

stendendo il suo sudario, di rughe ragnatela

dell’anima e del corpo, sulla faccia.

Eppure lo so bene:

quel giorno pregherò la bianca dea

e l’acqua mia, sfinita, ancora tenterà

dal mare un altro assalto… sarà l’alta marea!

 

Anch’esso sarà vano

la luna seguirà, nel cielo la sua corsa

a un nuovo, vecchio amante, per dare quella forza

lasciando sia la notte

a unirci col sudario, di buio spessa coltre

che ci coprirà, come un piedistallo:

sopra ignoti eroi

sotto… non più noi!

Quale triste sorte

ché insieme non saremo, per la vita

lo saremo invece, per la morte!

 

Eppure non sappiamo, se s’illude, quest’amore

convinto che per lui, di noi avrà pena il Sole

e tu rinascerai, senza essere più spiaggia

in un mare reso puro, azzurro, verticale

ed io rinascerò, senza essere più mare

finalmente in una spiaggia, bella come prima

e perpendicolare

così ponte verso l’alto

ciascuno diverrà, eretto per quell’altro…

chissà se tu sarai, messaggio di speranza

per tutta l’altra gente

ed io la tua bottiglia:

muteresti per chi legge

nella Venere che incarna

l’utopia d’un grande amore

ed io sarei… conchiglia!

Informazioni su feliceconti

Sono un essere umano (credo che questa, per quanto scontata, sia la cosa che più d'ogni altra, meriti menzione), ed anche se laureato in biologia, sono appassionato di poesia da sempre (ho cominciato a comporre fin da bambino). Ho partecipato a vari concorsi, ed a titolo d'esempio posso citare: Fonopoli parole in movimento, Il Club degli autori, Anguillara Sabazia città d'arte, Il giro d'Italia delle poesie in cornice (XII posto nell'edizione 2003). Oltre a pubblicare me stesso, nella vita di tutti i giorni, ho ottenuto la pubblicazione di mie opere, nelle antologie dei concorsi ai quali ho partecipato, ed in altre raccolte, quali l'Antologia del ricordo, curata dall'Associazione Culturale Pragmata. Ben lungi dal volermi dare delle arie (d'altronde, i piazzamenti nei concorsi, e penserà qualcuno, la "semplicità" delle poesie, non mi spingono a farlo), ho scritto queste "stanche" righe, solo per aiutarvi a prendermi un po' sul serio. Non compongo sempre per un impulso irrefrenabile, a volte piuttosto mi comporto da pittore, col foglio per tela, e la penna per pennello, e ritraggo un paesaggio, ma del mio mondo interiore; mi capita anche, lo confesso, d'aggiungervi qualcosa: l'anelito della cima di un monte, l'allegria di un ruscello, la calma di un albero, ed il bello è che spesso, dopo qualche tempo, finisco col trovarli davvero, nella mia anima. Scrivo della parte migliore di me, costruendo spero, per chi ha la pazienza di leggermi, non un muro d'incomprensione, ma una galleria, nella quale addentrarsi mano a mano, osservando gli squarci da cui filtra il sole, e quel barlume di speranza, laggiù in fondo, quindi se volete, leggete le poesie prima di getto, come a pescare con una rete a maglie larghe, e poi via via con più attenzione, passando a reti dalle maglie più sottili. 'Salite e discese', è il titolo che ho dato a questo spazio, e credo si spieghi un po' da solo: si riferisce alla vita d'ogni uomo, quando crede di salire, ed invece perde quota, o quando accade il suo contrario, alla vita d'ogni uomo, quando cammina a marcia indietro, guardando la discesa, perché sente che così fatica meno, o guardando la salita, perché crede d'essere in ascesa; si riferisce al fatto, che tutti cerchiamo una maniera, di salire scendendo, tutti cerchiamo qualcosa, che della parabola della nostra vita, sappia mutare in positivo... il segno! Un avvertimento sul modo di leggere le mie poesie: al termine di un verso, fate una pausa, anche se non c'è punteggiatura. Bene, per vostra fortuna ho finito la mia introduzione, quindi, grazie per la pazienza d'essere arrivati fino in fondo, anzi... grazie d'esistere!
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