Ai Terzi

Accosto l’auto mia

in questa strana piazza… che subito mi spiazza

a un atollo artificiale, in un mare di campagna

che in un attimo mi sposta, dal cortile alla finestra:

una scuola, una chiesa, il campanile

e un muretto, che completa la cornice

come trono, di due naufraghi ragazzi

lei sua noce, lui sua palma

in balia di una tempesta

nella più totale… calma.

 

Sono qui, a infrangere l’unione

di quel figlio, sempre meno mio

a portarlo in una casa, sempre più pensione:

li guardo salutarsi, da lontano

intanto l’autoradio, quasi esista un piano

trasmette la canzone di un autore

che parla di un amore… superiore;

il sole, d’accordo pure lui

sta baciando l’orizzonte

per loro, al tramonto dell’aurora

per il giorno, per me, per il mio mondo

all’aurora di un tramonto…

c’è poca differenza in una foto

simili colori, stessa posizione

ma è nel film, che del sole scorgi il moto

capisci qual è il verso, della propria direzione

e in un film, dell’auto il vetro è asciutto

arida è la piazza

ma nei miei occhi… piove!

 

Non lo immagini, figliolo

che ci sono pure io, dentro quel tuo sguardo

a lavarmi nei suoi occhi, azzurri e trasparenti;

non lo immagini, figliolo

che lavar l’amore mio, m’è dato, ma non solo

e rifiuto le lacrime ed il sangue

per riuscire a averlo nuovo

che ho le ali, ripiegate sulle spalle

a cui presto taglieranno, le penne remiganti

e rinunciar m’è dolce, a un altro volo…

però, mutando sfumatura al suo colore

d’amare, tento un’altra donna…

d’altro amore!

 

Non lo immagini, figliolo

che voi non siete il mondo, ma due soltanto

ai Terzi

non ti può sembrare vero

che per quanto ci si sforzi, ci s’inventi

una coppia, mai sarà un intero

per quanto ci si sforzi e ci s’inventi

sarà sempre solamente…

i suoi due terzi!

Informazioni su feliceconti

Sono un essere umano (credo che questa, per quanto scontata, sia la cosa che più d'ogni altra, meriti menzione), ed anche se laureato in biologia, sono appassionato di poesia da sempre (ho cominciato a comporre fin da bambino). Ho partecipato a vari concorsi, ed a titolo d'esempio posso citare: Fonopoli parole in movimento, Il Club degli autori, Anguillara Sabazia città d'arte, Il giro d'Italia delle poesie in cornice (XII posto nell'edizione 2003). Oltre a pubblicare me stesso, nella vita di tutti i giorni, ho ottenuto la pubblicazione di mie opere, nelle antologie dei concorsi ai quali ho partecipato, ed in altre raccolte, quali l'Antologia del ricordo, curata dall'Associazione Culturale Pragmata. Ben lungi dal volermi dare delle arie (d'altronde, i piazzamenti nei concorsi, e penserà qualcuno, la "semplicità" delle poesie, non mi spingono a farlo), ho scritto queste "stanche" righe, solo per aiutarvi a prendermi un po' sul serio. Non compongo sempre per un impulso irrefrenabile, a volte piuttosto mi comporto da pittore, col foglio per tela, e la penna per pennello, e ritraggo un paesaggio, ma del mio mondo interiore; mi capita anche, lo confesso, d'aggiungervi qualcosa: l'anelito della cima di un monte, l'allegria di un ruscello, la calma di un albero, ed il bello è che spesso, dopo qualche tempo, finisco col trovarli davvero, nella mia anima. Scrivo della parte migliore di me, costruendo spero, per chi ha la pazienza di leggermi, non un muro d'incomprensione, ma una galleria, nella quale addentrarsi mano a mano, osservando gli squarci da cui filtra il sole, e quel barlume di speranza, laggiù in fondo, quindi se volete, leggete le poesie prima di getto, come a pescare con una rete a maglie larghe, e poi via via con più attenzione, passando a reti dalle maglie più sottili. 'Salite e discese', è il titolo che ho dato a questo spazio, e credo si spieghi un po' da solo: si riferisce alla vita d'ogni uomo, quando crede di salire, ed invece perde quota, o quando accade il suo contrario, alla vita d'ogni uomo, quando cammina a marcia indietro, guardando la discesa, perché sente che così fatica meno, o guardando la salita, perché crede d'essere in ascesa; si riferisce al fatto, che tutti cerchiamo una maniera, di salire scendendo, tutti cerchiamo qualcosa, che della parabola della nostra vita, sappia mutare in positivo... il segno! Un avvertimento sul modo di leggere le mie poesie: al termine di un verso, fate una pausa, anche se non c'è punteggiatura. Bene, per vostra fortuna ho finito la mia introduzione, quindi, grazie per la pazienza d'essere arrivati fino in fondo, anzi... grazie d'esistere!
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