A.A.A. cercasi: la domanda inversa

Un’onda , nasce d’un tratto

dalla terra tremante, di rabbia e paura

da un uomo che è padre, di schiere di figli:

primogenito è il male!

 

Titano è quell’onda

che avanza insensata, di corsa

verso una costa:

nulla la ferma, copre spiagge e banchine

il rombo si spegne, spegnendo le vite

come un canto d’auguri, con le sue candeline…

non è loro la festa, è il male a soffiare

e festeggia ogni giorno, ieri, oggi e domani

gonfiando il suo petto, alza ancora dolore

che soffiando si spegne, per un altro tsunami!

 

Signore, figlio dell’uomo

di costoro, ci ami di più?

Diventa Aquilone, con noi solidale

non lasciarci ormai spenti, spezzati, caduti quaggiù…

 

Fatti anche Aria, per noi in movimento

lo sollevi di corsa, la mano del vento

e non c’investa, il nuovo tsunami:

Signore, figlio dell’uomo, ci ami?

 

Ci vuoi bene Signore, figlio dell’uomo?

Diventa Altopiano, per noi candeline

tra il cielo e la terra, fossa celeste

tra la terra ed il cielo, vetta di verde

ché ci veda diritti, bianche fiammelle

se come specchio, avremo le stelle

in cerchio disposti, a batter le mani

noi a fare festa, noi, festeggiati:

non più causa né meta, di soffi insensati

lassù in sempiterno, la festa perduri

col nostro canto… d’inutili auguri!

 

Se sei un Dio che è morto, davvero ci ami

e in quattro per noi, farti non devi

ti basta anche meno

perciò che leviamo, o serriamo le mani

dai, vieni presto!

Ascolta quel rombo!

Ecco un altro tsunami…

 

 

                                                                Una candelina

Informazioni su feliceconti

Sono un essere umano (credo che questa, per quanto scontata, sia la cosa che più d'ogni altra, meriti menzione), ed anche se laureato in biologia, sono appassionato di poesia da sempre (ho cominciato a comporre fin da bambino). Ho partecipato a vari concorsi, ed a titolo d'esempio posso citare: Fonopoli parole in movimento, Il Club degli autori, Anguillara Sabazia città d'arte, Il giro d'Italia delle poesie in cornice (XII posto nell'edizione 2003). Oltre a pubblicare me stesso, nella vita di tutti i giorni, ho ottenuto la pubblicazione di mie opere, nelle antologie dei concorsi ai quali ho partecipato, ed in altre raccolte, quali l'Antologia del ricordo, curata dall'Associazione Culturale Pragmata. Ben lungi dal volermi dare delle arie (d'altronde, i piazzamenti nei concorsi, e penserà qualcuno, la "semplicità" delle poesie, non mi spingono a farlo), ho scritto queste "stanche" righe, solo per aiutarvi a prendermi un po' sul serio. Non compongo sempre per un impulso irrefrenabile, a volte piuttosto mi comporto da pittore, col foglio per tela, e la penna per pennello, e ritraggo un paesaggio, ma del mio mondo interiore; mi capita anche, lo confesso, d'aggiungervi qualcosa: l'anelito della cima di un monte, l'allegria di un ruscello, la calma di un albero, ed il bello è che spesso, dopo qualche tempo, finisco col trovarli davvero, nella mia anima. Scrivo della parte migliore di me, costruendo spero, per chi ha la pazienza di leggermi, non un muro d'incomprensione, ma una galleria, nella quale addentrarsi mano a mano, osservando gli squarci da cui filtra il sole, e quel barlume di speranza, laggiù in fondo, quindi se volete, leggete le poesie prima di getto, come a pescare con una rete a maglie larghe, e poi via via con più attenzione, passando a reti dalle maglie più sottili. 'Salite e discese', è il titolo che ho dato a questo spazio, e credo si spieghi un po' da solo: si riferisce alla vita d'ogni uomo, quando crede di salire, ed invece perde quota, o quando accade il suo contrario, alla vita d'ogni uomo, quando cammina a marcia indietro, guardando la discesa, perché sente che così fatica meno, o guardando la salita, perché crede d'essere in ascesa; si riferisce al fatto, che tutti cerchiamo una maniera, di salire scendendo, tutti cerchiamo qualcosa, che della parabola della nostra vita, sappia mutare in positivo... il segno! Un avvertimento sul modo di leggere le mie poesie: al termine di un verso, fate una pausa, anche se non c'è punteggiatura. Bene, per vostra fortuna ho finito la mia introduzione, quindi, grazie per la pazienza d'essere arrivati fino in fondo, anzi... grazie d'esistere!
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