La doppia inversione

La doppia inversione

 Osservo nello specchio me invertito:

un vecchio è divenuto, l’uomo nuovo

il bimbo viceversa l’uomo antico!

Il vecchio, è un bimbo come tanti:

quasi senza denti

un po’ di più i capelli

i passi? Che fatica!

Il vecchio, è un bimbo come tanti

però ha percorso il calle

che rispetto a prima

giungere ci fa in un’altra valle

dalla parte opposta della cima.

Pe questo vorrei tanto, lo specchio fosse ovale

davanti, dietro e di profilo

invece sopra e sotto, circolare

per questo vorrei tanto, lo specchio fosse un covo

per questo vorrei tanto, lo specchio fosse un uovo!

Certo sono matto:

è un sogno tuttavia, amando io lo covo

amo solo un poco

ma esigo d’invertirmi… no

che tutti, s’invertano di nuovo…

 

Ecco, ormai sono di marmo, che lo specchio incrina:

si scompone il vecchio

un bimbo nella valle, dalla parte opposta della cima.

Ecco, ormai sono di marmo, che lo specchio incrina

ma poi libera il bimbo… no

tutti i bimbi della valle, dalla parte giusta della cima…

tutti i bimbi che d’un vecchio

nello specchio

sono tramontati molto prima!

Sgusciamo dalle foto in bianco e nero

sgusciamo dai dipinti e dai graffiti

dall’incredula memoria

dell’acqua che affrescammo col riflesso

degli occhi che ci fecero da specchio

della storia!

Assieme usciamo a frotte

ma senza darci spinte

senza fare a botte

assieme usciamo in fretta

ma solo per la gioia:

non siamo da una parte…

siamo e resteremo, sulla vetta!

Informazioni su feliceconti

Sono un essere umano (credo che questa, per quanto scontata, sia la cosa che più d'ogni altra, meriti menzione), ed anche se laureato in biologia, sono appassionato di poesia da sempre (ho cominciato a comporre fin da bambino). Ho partecipato a vari concorsi, ed a titolo d'esempio posso citare: Fonopoli parole in movimento, Il Club degli autori, Anguillara Sabazia città d'arte, Il giro d'Italia delle poesie in cornice (XII posto nell'edizione 2003). Oltre a pubblicare me stesso, nella vita di tutti i giorni, ho ottenuto la pubblicazione di mie opere, nelle antologie dei concorsi ai quali ho partecipato, ed in altre raccolte, quali l'Antologia del ricordo, curata dall'Associazione Culturale Pragmata. Ben lungi dal volermi dare delle arie (d'altronde, i piazzamenti nei concorsi, e penserà qualcuno, la "semplicità" delle poesie, non mi spingono a farlo), ho scritto queste "stanche" righe, solo per aiutarvi a prendermi un po' sul serio. Non compongo sempre per un impulso irrefrenabile, a volte piuttosto mi comporto da pittore, col foglio per tela, e la penna per pennello, e ritraggo un paesaggio, ma del mio mondo interiore; mi capita anche, lo confesso, d'aggiungervi qualcosa: l'anelito della cima di un monte, l'allegria di un ruscello, la calma di un albero, ed il bello è che spesso, dopo qualche tempo, finisco col trovarli davvero, nella mia anima. Scrivo della parte migliore di me, costruendo spero, per chi ha la pazienza di leggermi, non un muro d'incomprensione, ma una galleria, nella quale addentrarsi mano a mano, osservando gli squarci da cui filtra il sole, e quel barlume di speranza, laggiù in fondo, quindi se volete, leggete le poesie prima di getto, come a pescare con una rete a maglie larghe, e poi via via con più attenzione, passando a reti dalle maglie più sottili. 'Salite e discese', è il titolo che ho dato a questo spazio, e credo si spieghi un po' da solo: si riferisce alla vita d'ogni uomo, quando crede di salire, ed invece perde quota, o quando accade il suo contrario, alla vita d'ogni uomo, quando cammina a marcia indietro, guardando la discesa, perché sente che così fatica meno, o guardando la salita, perché crede d'essere in ascesa; si riferisce al fatto, che tutti cerchiamo una maniera, di salire scendendo, tutti cerchiamo qualcosa, che della parabola della nostra vita, sappia mutare in positivo... il segno! Un avvertimento sul modo di leggere le mie poesie: al termine di un verso, fate una pausa, anche se non c'è punteggiatura. Bene, per vostra fortuna ho finito la mia introduzione, quindi, grazie per la pazienza d'essere arrivati fino in fondo, anzi... grazie d'esistere!
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