È come riascoltare, d’un tempo di passione una canzone
oppure riannusare, l’aroma della donna d’una volta:
si desta la memoria, e in sella alla coscienza, monta.
Assieme poi principiano un galoppo
sulle praterie dei bei ricordi:
attimi dispersi
però così rincorsi
fin quando non ritornano presenti.
Allora, il tempo china il capo, perché per una volta
ha preso una batosta!
Io, invece lo sollevo
come una bandiera, al vento che per aria ha l’emozione
e fisso l’orizzonte, vivendo nel mio petto…
d’un vissuto perso la passione.
Mi chiedi cosa sia, la goccia che dall’angolo d’un occhio
discende lungo un lato del mio naso?
Una lacrima per caso?
D’amore?
Oppure di dolore?
Ma no, è dura galoppare:
è solo un’altra goccia di sudore.
Basta, è ora che io vada:
il tempo ancora scorre, al ritmo del mio petto
e se la vita è adesso
è un album la memoria, che ha sempre un foglio vuoto
perciò, il battito sia scatto, ed io…
scatti ogni secondo un’altra foto!
Diaframma è la pupilla
ho per otturatore, la palpebra e le ciglia
per album e pellicola possiedo la memoria
soggetto sia l’amore
così che tali foto…
facciano la storia.
Ch’io viva nel presente
ma intanto costruisca il mio passato, proprio in questo modo
esista o non esista pure un dopo
in cui possa abbracciare nuovamente, tutte le mie foto.